Brano: [...]putato José Antonio, candidato nelle liste dell'Unione Monarchica. Più tardi, dopo la fondazione della Falange, José Antonio la finanzierà facendo frequente ricorso al proprio patrimonio personale.
L'avvento al potere di Hitler in Germania (30.1.1933) fu un segnale d’allarme per la democrazia spagnola e quando, il 16.3.1933, Manuel De/gado Barreto tentò di pubblicare un giornale intitolato El fascio, al quale collaboreranno Giménez Caballero, Ramiro Ledesma e lo stesso José Antonio, il primo numero venne sequestrato e fu proibita la diffusione del foglio. José Antonio rispose al sequestro inviando due lettere di protesta al direttore del giornale monarchico “ABC” (pubblicate il 22 e 23 marzo).
Oueste due lettere e la Introduzione scritta per “El fascismo” di Benito Mussolini sono da considerarsi come i primi documenti dichiaratamente fascisti di José Antonio, dato che gli articoli apparsi sul giornale ("Los fundamentos del estado liberal” e “El fascio no es un régimen sporàdico”) non ebbero grande diffusione dopo il sequestro della pubblicazi[...]
[...]che esistono verità eterne, il “corpo dottrinale” elaborato da José Antonio resterà come unico e definitivo punto di riferimento.
Nel 1936 durante il processo a suo carico, nel corso della propria autodifesa José Antonio dirà: « Ho redatto quasi tutti i principi ideologici della Falange spagnola della quale sono il capo » (P. Farias Garcia, El pensamiento fundamental de J. Antonio”, Buenos Aires, 1940, p. 202).
L’opera di altri leader come Ramiro Ledesma o Onésimo Redondo sarà tenuta in ombra e dimenticata, anche se l’incorporazione dei loro scritti avrebbe arricchito solo sotto l’aspetto aneddotico il discorso (forse accentuandone il populismo demagogico) poiché, come è logico, sui temi fondamentali i vari testi sono concordi.
In questo senso è molto interessante leggere il libro di A. Rodriguez de Valcàrcel, vicesegretario generale della Falange, “Una etapa politica” (Madrid, 1969).
È da sottolineare inoltre come la maggioranza della borghesia spagnola abbia rinunciato a una delle sue tradizionali caratteristiche, cioè all'esercizio d[...]
[...]ale identificava nel liberalismo una delle sue bestie nere. Il n. 12 della pubblicazione fascista “Haz” del 5.12.1935 contiene un articolo di José Antonio con il sottotitolo “Omaggio e rimprovero a D. José Ortega y Gasset”, nel quale, alludendo a un articolo di Ortega, critico nei confronti della repubblica (« No es esto, no es esto »), afferma: « I capi non hanno diritto alla disillusione » (J.A. Primo de Rivera, “Obras completas”, p. 1162).
Ramiro Ledesma, in un testo molto rappresentativo del delirio e della confusione concettuale fascista dirà da parte sua: « Di fronte agli intellettuali siamo imperiali, di fronte ai liberali siamo attuali. In alto i valori ispanici! » (cfr. P. Lain Entralgo, “Los valores morales del nacional sindicalismo”, Madrid, 1941).
L'attacco al liberalismo sarà anche uno dei temi ricorrenti di Francisco Franco: « Il maggiore errore del liberalismo è la sua negazione di ogni categoria permanente di ra
gione [...] e poiché la manifestazione specifica e più sostanziale dello Stato è la positività deH’ordine giuridi[...]